XXXV Congresso Nazionale Forense.

Gentili Colleghe e Colleghi,
anticipo una breve sintesi degli esiti del XXXV Congresso Nazionale Forense, che si è appena concluso a Lecce.
I nostri delegati (Avv.ti Serena Monina, Stefano Franchi, Gianluca Reitano e, quale Presidente del CPO, Diana Giuliani) hanno innanzitutto curato una mozione, presentata insieme ai delegati degli altri Ordini Abruzzesi, relativa al tema del c.d. “Avvocato monocommittente”, che incide sulle prospettive dei giovani avvocati.
Sono circa 30.000 i colleghi che svolgono la loro attività in modo subordinato o parasubordinato e senza corrispondente tutela giuridica, a fronte di una retribuzione forfettaria spesso incongrua.
Con detta mozione si chiedeva che il contratto di collaborazione professionale venga depositato presso i COA di iscrizione dell’avvocato monocommittente, al fine della verifica del rispetto della disciplina normativa e del Codice deontologico e che venga assegnato ai COA medesimi il compito di verificare che il compenso corrisposto al collaboratore monocommittente sia congruo e proporzionato alla quantità e alla qualità della prestazione svolta e di determinare, con cadenza triennale, i parametri dei compensi minimi.
I delegati del COA di Teramo, sempre insieme agli altri Ordini Abruzzesi, hanno poi presentato, tra le altre, le seguenti mozioni :
-mozione per la modifica dell’esame di abilitazione alla professione forense, volta a valorizzare il ruolo centrale che le Scuole Forensi hanno nell'ambito della formazione dei tirocinanti ed il rilievo che assumono le relative modalità di verifica del percorso formativo;
-mozione in materia di procedimento disciplinare, volto a consentire ai COA di evidenziare al Presidente del CDD quegli esposti che possano essere immediatamente archiviati per manifesta infondatezza.
Tuttavia l’Assemblea dei delegati ha approvato di indire una sessione ulteriore del congresso sul tema dell’Ordinamento Forense e di acquisire come contributi iniziali i contenuti di n. 45 mozioni, tra cui quelle sopra dette, come pure quello della mozione presentata anche dal nostro CPO relativa a costituzione, funzioni e risorse dei CPO.
Sono stati invece già approvati i temi che saranno oggetto di confronto con il futuro Parlamento e Governo, tra cui :
-forte spinta verso la modernizzazione della giustizia, con l’attribuzione di maggiori risorse, l’unificazione delle piattaforme del processo telematico, e con il richiamo alla centralità dell’avvocato, che rimane a svolgere un ruolo insostituibile nella tutela dei diritti;
-presenza di avvocate e avvocati nel Consiglio direttivo della Cassazione e nei Consigli giudiziari, anche con il riconoscimento del diritto di voto;
-patrocinio a spese dello stato, da rendere effettivo ed efficiente e da estendere a negoziazione e mediazione;
-per il processo penale, modifiche alla riforma Cartabia (su : doppio grado di giudizio di merito e giudizio di legittimità, impugnazioni, notificazioni, processo telematico, criteri priorità dell’azione penale e processo in assenza dell’imputato);
-forte investimento sulla giustizia riparativa e istituzione di un albo dei mediatori penali che veda la primaria partecipazione delle avvocate e degli avvocati;
-per il processo civile, viene ribadita la richiesta di correzione della riforma recentemente approvata che comprime il diritto di difesa e viene reiterata la necessità di intervenire su risorse e personale;
-previsione di sezioni specializzate della famiglia su base circondariale, competenti per tutte le procedure familiari e minorili in sede civile.
Tra gli altri temi approvati, di grande interesse quello relativo alla c.d. Giustizia predittiva, all’“intelligenza artificiale”, al ruolo ed alle nuove competenze degli avvocati nella tendenziale automazione nell’organizzazione e nella decisione giudiziaria.
Considerato che non esistono, allo stato, norme nazionali che definiscano la materia, il Congresso ha deliberato che il Parlamento, in sede legislativa, affermi i seguenti principi: 1) la decisione di qualsiasi controversia non può essere conseguenza dell’applicazione di un algoritmo, non potendo la macchina sostituirsi all’intelligenza e all’elaborazione giuridica dell’essere umano; 2) insostituibilità del ruolo fondamentale dell’Avvocato per dare effettiva attuazione al principio costituzionale della inviolabilità del diritto di difesa e, quindi, per dare concreta attuazione al concetto di Giustizia; 3) l’eventuale adozione, ancorché in fase sperimentale, di sistemi di intelligenza artificiale deve prevedere il coinvolgimento preventivo e diretto dell’Avvocatura, al fine di implementare efficacemente il processo di digitalizzazione della macchina giudiziaria, con l’obiettivo di migliorare e ridurre i tempi di risposta alle istanze avanzate dai fruitori del sistema.
Cordiali saluti
Il Presidente
Antonio Lessiani

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