Inizio lavori sull'edificio del Tribunale di Teramo: la protesta dell'avvocatura teramana.

Gentili Colleghe e Colleghi,

il 15 maggio p.v. avrà inizio la cantierizzazione dei lavori sull'edificio del Tribunale di Teramo e sul contiguo immobile (ex Caserma Rossi).

Tuttavia, ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale a riguardo è pervenuta al COA, nonostante formale richiesta inviata a tutti gli organi preposti.

Ma ritengo sin d’ora necessario portarvi a conoscenza di quanto segue.

Innanzitutto, i lavori riguarderanno solo il c.d. efficientamento energetico (sostituzione infissi, sistema aerazione) più l’innalzamento di qualche balaustra ed il rifacimento di qualche servizio igienico.

In sostanza, si spenderanno decine e decine di milioni di euro (non ci è dato ancora sapere quanti) su una struttura il cui progetto risale agli anni cinquanta del secolo scorso, che è e che resterà del tutto inadeguata rispetto alle esigenze di un’efficiente amministrazione della Giustizia.

A L’Aquila ci sono un Tribunale ed una Corte di Appello da poco riedificati, a Pescara c’è un Tribunale grande e moderno, a Chieti si prevede la realizzazione di una moderna cittadella giudiziaria. 

A Teramo invece si impiegano ingenti fondi su una struttura del tutto obsoleta e inadeguata.

Se, come previsto, i Tribunali di Lanciano e Vasto verranno accorpati a quello di Chieti e se quelli di Sulmona e Avezzano verranno accorpati a quello di L’Aquila, il Tribunale di Teramo diverrà il Tribunale minore d’Abruzzo. 

Se a ciò si aggiunge il fatto che, ancora una volta, il nostro Tribunale è stato segnalato, durante la cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario in corso, come il meno virtuoso del Distretto in termini di arretrato, è facile prevedere, di qui a qualche anno, che anche il nostro Tribunale diventerà anch’esso un ramo secco da accorpare a qualche altro ufficio.

Il COA di Teramo si è fatto carico di molte e pubbliche iniziative, di interrogazioni parlamentari, di incontri ai massimi livelli ministeriali.

Per ringraziamento, pare che durante l’esecuzione dei lavori (sedici mesi) gli uffici del COA (e solo gli uffici del COA) verranno trasferiti, non si sa bene dove, lontano dal Tribunale, quando invece, per legge (art. 25 L. 247/2012), il COA deve avere sede presso il Tribunale stesso. 

Si porta così a compimento, dopo la trattazione scritta e le udienze da remoto, il disegno di allontanare definitivamente l’avvocatura dagli uffici giudiziari.

Anche il bar del Tribunale, per il cui mantenimento il COA si è battuto, pare dovrà rimanere chiuso durante i lavori, all’esito dei quali difficilmente potrà riaprire, posto che i relativi locali verranno probabilmente adibiti ad uffici.

A Teramo ebbe a recarsi l’allora capo dipartimento dell’edilizia giudiziaria del Ministero, Dott. Orlando, con il quale venne discussa la possibilità realizzare una cittadella giudiziaria nell’area posta alle spalle del Santuario della Madonna delle Grazie, sulla quale area vi fu anche un sopralluogo alla presenza di tutti i responsabili.

Ci si chiede che fine abbia fatto quel progetto e chi lo abbia portato avanti. 

Il COA di Teramo ritiene estremamente grave la situazione sopra descritta, alla quale si aggiungono altrettanto gravi criticità. 

Per questo, al fine di valutare la situazione in atto e assumere ogni iniziativa necessaria a tutela della propria sede e del futuro della Giustizia a Teramo, il COA ha indetto una riunione di Consiglio per il 9 maggio p.v., alla quale saranno chiamati a partecipare anche la Camera Penale, la Camera Civile, il CPO, l’AIGA di Teramo, con invito a tutti i Colleghi interessati a offrire il loro contributo.

Cordiali saluti

Il Presidente
Antonio Lessiani

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