Domenico Referza (Rocca Santa Maria, 16 luglio 1932 - Teramo, 18 ottobre 1978). Magistrato e poeta. Dopo una quadriennale esperienza nell'avvocatura del libero foro, accede alla magistratura ordinaria e ricopre - nei diciassette anni del suo magistero - la Pretura di Torre de' Passeri, Giulianova, Montorio al Vomano. Titolare della sezione lavoro presso la Pretura di Teramo dall'anno dell'istituzione, svolge con passione l'incarico fino alla morte che inattesa lo ghermisce nel sonno.
E' assistente ordinario di diritto civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università G.
D'Annunzio di Chieti, professore incaricato di diritto privato presso la facoltà di scienze statistiche dello stesso ateneo, docente presso la scuola di specializzazione di diritto del lavoro, organica alla facoltà di giurisprudenza: nel campo scientifico, pubblica, prevalentemente presso Giuffrè, un vasto numero di saggi ed articoli di significativa risonanza e - con le Edizioni dell'Università di Chieti - un'originale monografia sui criteri di ingiustizia del danno aquiliano.
In campo letterario, è autore di romanzi e racconti; la sua produzione è ampia anche in poesia: la costante riaffermazione (motivo conduttore di molti scritti giuridici e del romanzo "Sogno di giustizia") degli ideali di giustizia da perseguire attraverso l'affrancazione del giudice "dal rigore degli schemi formali", in modo da recuperare spazi "alla tumultuosa emergenza del reale" corrisponde alla convinta concezione, professata in uno dei suoi ultimi saggi letterari, del ruolo del poeta, assertore di verità e di libertà, lontano dalla mera "modulazione astratta del sentimento". L'impegno civile trasfuso nel canto poetico gli vale prestigiosi riconoscimenti (primi premi nelle manifestazioni "Roma città eterna" e "Dieci poeti da salvare")