Emilio Alessandrini (Penne, 30 agosto 1942 - Milano, 29 gennaio 1979) è stato un magistrato italiano, assassinato durante gli anni di piombo da un "commando" del gruppo terroristico Prima Linea.
Dal 1968 fu Sostituto Procuratore della Repubblica a Milano. Nel 1972, insieme ai colleghi Gerardo D'Ambrosio e Luigi Fiasconaro, condusse l'istruttoria sulla strage di Piazza Fontana che portò all'incriminazione di Franco Freda e Giovanni Ventura, appartenenti alla destra eversiva, ma anche al coinvolgimento nelle indagini di Guido Giannettini del SID (Servizio Informazioni Difesa), l'oramai disciolto Servizio Segreto Civile.
Successivamente si occupò con particolare determinazione del terrorismo di estrema sinistra, avviando tra l'altro una delle prime indagini sull'Autonomia Operaia milanese. Questo impegno contribuì a metterlo nel mirino di Prima Linea, l'organizzazione eversiva guidata da Roberto Sandalo e Marco Donat Cattin. Infatti, nel 1978, in un covo di Prima Linea a Milano, vennero trovate una scheda su di lui ed una sua foto.
Ma questo "avvertimento" a nulla servì poiché il 29 gennaio 1979 mentre si stava recando al Palazzo di Giustizia di Milano venne assassinato da un gruppo di fuoco di Prima Linea, di cui, fra gli altri, facevano parte Sergio Segio e Marco Donat Cattin.
Poco prima di morire si era occupato anche dello scandalo finanziario del Banco Ambrosiano e delle connessioni tra estremismo di sinistra e servizi segreti.